L’AULA DEL SENATO APPROVA IL DDL SULLE PROFESSIONI SANITARIE

Dopo l’approvazione in commissione, anche l’aula del Senato ha dato il via libera, con 164 voti favorevoli, 27 contrari e 17 astensioni, il Ddl governativo n. 1324, contenente “Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di aggiornamento dei livelli di assistenza, nonché disposizioni di riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza del Ministero della salute”; la parola passa ora alla Camera. L’approvazione “veloce” del Ddl era già chiara all’inizio del dibattito in Aula giovedì scorso quando erano stati già approvati i primi tre articoli del provvedimento. “Speriamo di festeggiare la trasformazione del ddl Lorenzin in legge dello Stato entro l’anno”, ha commentato la senatrice Annalisa Silvestro che ha dato subito l’annuncio dell’approvazione sulla sua pagina Facebook. E alla fine della seduta la ministra Beatrice Lorenzin ha twittato: «Grazie al Senato». “Non posso che manifestare la mia grande soddisfazione per l’approvazione del Ddl Lorenzin oggi in Senato di cui sono stata relatrice. Un provvedimento che almeno un milione e duecento professionisti della sanità aspettano da quattordici anni”, ha dichiarato Emilia Grazia De Biasi, Presidente della Commissione Sanità del Senato. “Un testo composito – ha proseguito – ma che contiene al suo interno elementi importantissimi come la riforma degli ordini professionali, la costituzione di nuovi ordini professionali e di albi di professioni sanitarie (chimici, fisici, osteopati e chiropratici) a garanzia della dignità professionale degli operatori e a garanzia dei cittadini che da ora saranno più sicuri perché sarà più incisiva la lotta all’abusivismo professionale. Il Senato – ha concluso De Biasi – ha compiuto un passo molto più importante di quanto molti di noi possano pensare in favore di una migliore sanità e di un migliore Servizio sanitario nazionale. Ora il provvedimento passerà all’esame della Camera dei Deputati e mi auguro che venga approvato nei tempi più brevi possibili”. Il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo ricorda alcune delle importanti e qualificanti novità introdotte, in particolare sugli ordini professionali: “si avvia un’organica e profonda riforma degli Ordini e Collegi delle professioni sanitarie, al fine di rendere il sistema più aderente alle esigenze odierne e assicurarne la funzionalità nell’interesse prioritario dei cittadini. Gli ordini vengono definiti enti pubblici non economici e organi sussidiari dello Stato, con la mission di tutelare gli interessi pubblici connessi all’esercizio professionale, con propria autonomia patrimoniale, finanziaria, regolamentare e disciplinare, sottoposti alla vigilanza del Ministero della salute, finanziati esclusivamente con i contributi degli iscritti, senza pertanto gravare sulla finanza pubblica. Si apprezza e si esalta il ruolo di enti preposti alla promozione e assicurazione dell’indipendenza, dell’autonomia delle professioni e dell’esercizio professionale. Nell’individuare i compiti degli Ordini (la tenuta e la pubblicità degli albi delle rispettive professioni e la verifica del possesso dei titoli abilitanti all’esercizio professionale, la valutazione delle attività di formazione continua) si dispone che essi devono operare garantendo il rispetto di principi fondamentali, quali l’accessibilità e la trasparenza della loro azione. Per effetto del mutato quadro ordinamentale e formativo delle professioni di Infermiere, di Tecnico sanitario di radiologia medica e di Ostetrica si evolvono i loro attuali collegi in ordini. Sono di misure da tempo attese dai cittadini e da tutti gli operatori sanitari – ha concluso il sottosegretario – e per questo è quanto mai auspicabile che la Camera dei Deputati esamini ed approvi questa proposta di legge nel tempo più breve possibile affinché possa produrre i suoi effetti positivi”.