Grasso porre un rimedio alla carenza di infermieri siamo una risorsa e non uno spreco
“C’è una carenza importante di professionisti infermieri anche nel territorio della nostra Asl, e quindi nella nostra provincia, e bene ha fatto l’Ordine nazionale a lanciare l’allarme”. Il Presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Arezzo Giovanni Grasso rilancia anche a livello locale il messaggio lanciato in seguito alla divulgazione dei dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità riferiti al nostro paese. Gli infermieri impiegati nel Ssn, come emerge dal documento dell’Oms, sono carenti in tutta Italia, dove il rapporto con i medici invece di essere di uno a tre come indicato a livello internazionale, crolla a volte fino a sfiorare la parità (1:1), non garantendo un adeguato impegno assistenziale; in questo senso ne mancano oltre 53mila. Il rapporto medici infermieri è in realtà costante nel tempo, ma perché segue le carenze progressive delle due professioni. Il rapporto infermieri medici in ospedale è passato, ad esempio, da 2,48 del 2010 a 2,52 del 2016. Circa il 40% degli infermieri occupati nel Ssn, inoltre, svolge lavoro straordinario, del quale circa il 4,5-5% è in eccesso rispetto ai normali parametri. Questo significa che su 180mila unità di personale, per ridurre di questa percentuale lo straordinario, sarebbero necessarie 49.000 – 54.000 unità aggiuntive, in linea quindi con il personale mancante in base al rapporto infermieri-medici. Per questo la FNOPI ha chiesto un incontro urgente con il ministro della Salute Giulia Grillo e alle Regioni, in considerazione del fatto che la cronicità e la demografia in genere, con l’incremento dell’età e della vita media, aumenteranno i bisogni di assistenza e gli infermieri non solo possono, ma devono essere messi in grado di esprimere il massimo delle loro potenzialità sia in termini quantitativi che qualitativi. “Un tema che è quanto mai attuale anche a livello locale, perché in base al rapporto medici infermieri mancano in Toscana quasi 3.000 unità di personale nei vari servizi, mentre a livello di Asl quella Sud Est, della quale facciamo parte, ha una carenza di 369 unità”, conclude il Presidente Giovanni Grasso.