APPROVATO IL DDL LORENZIN: “GIORNATA STORICA PER LA PROFESSIONE”, COMMENTA IL PRESIDENTE DEL COLLEGIO GIOVANNI GRASSO
Con la conversione in legge Ddl 1324-b “Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del ministero della Salute”, avvenuta oggi da parte del Senato, diventa realtà un obiettivo che si può davvero definire storico per la professione infermieristica. “Oggi è una giornata molto importante per gli infermieri italiani -, commenta il Presidente del collegio Ipasvi Giovanni Grasso. Nasce infatti la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche. Sono veramente orgoglioso di iniziare a scrivere una nuova pagina della professione infermieristica insieme a tutti i colleghi della provincia di Arezzo e d’Italia e voglio ringraziare i protagonisti che hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo. Ci tengo a dire però che questo dovrà essere per noi solamente un punto di partenza e non di arrivo, ci sarà molto da fare e da costruire giorno dopo giorno. Parlo a nome di tutti gli infermieri iscritti al Collegio IPASVI Arezzo: noi stessi contribuiremo attivamente alla realizzazione di questo nuovo percorso professionale, come d’altronde ogni giorno viene dimostrato nei luoghi di lavoro. Il nostro principale obiettivo è quello di tutelare i bisogni di salute dei più fragili. L’infermiere è il principale alleato del malato”, conclude Giovanni Grasso. L’elemento forte della trasformazione dei Collegi in Ordini è infatti la tutela dell’assistito che si ottiene vigilando affinché l’iscritto abbia titolo al contatto diretto con lui, anche in caso con l’esercizio della magistratura interna. Quindi il controllo sui comportamenti deontologici e professionali: si lavora per una sorta di accreditamento periodico anche in termini di competenza dei professionisti. Non basta essere iscritto all’Ordine se poi l’iscrizione diventa un mero titolo di cui fregiarsi senza rivedere preparazione, formazione e competenza. Va introdotto un percorso di accreditamento periodico professionale e continuativo che gli Ordini posso a pieno titolo verificare. “La differenza la faranno i codici deontologici – afferma la Presidente nazionale Barbara Mangiacavalli -, che anche grazie alla nuova legge acquisteranno maggiore rilevanza anche per il peso e le potenzialità che i nuovi Ordini avranno dal punto di vista del controllo e della loro applicazione e potranno essere aggiornati con maggiore e più regolare frequenza. Importante sarà anche l’organizzazione a livello locale, che la legge rende elastica prevedendo, anche grazie ai decreti attuativi che ora il ministero della Salute dovrà predisporre con la collaborazioni di tutte le professioni, norme che non ingesseranno più la gestione e l’organizzazione dei professionisti sul territorio come oggi accade”. Fondamentale nella nuova legge è il superamento, o meglio, l’ammodernamento della legge del 1946 che evidentemente non può essere la stella cometa per gli attuali e per i nuovi Ordini come è stata finora. Il diverso inquadramento degli enti, la loro possibilità di intervento anche disciplinare, una organizzazione più rispondente ai moderni canoni non solo degli enti pubblici, ma anche della programmazione sanitaria, fino ad arrivare a un meccanismo elettivo sicuramente più rispondente a criteri di completezza, ma soprattutto trasparenza, che la rendono indispensabile perché tutta l’attività di Ordini e Federazioni non sia decontestualizzata nei fatti dal divenire della società e del progresso professionale e scientifico. In questo senso, sottolinea la presidente degli infermieri, è di importanza fondamentale anche un’altra previsione del Ddl. Quella che riguarda la modifica delle sanzioni penali e accessorie in caso di esercizio abusivo di una professione sanitaria, su cui i nuovi Ordini potranno vegliare con maggior forza e a maggior titolo.