118 – IL SOSTEGNO AI COLLEGI IPASVI DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA DA PARTE DI ALTRE PROVINCIE ITALIANE: NON ABBIATE PAURA DI AVERE CORAGGIO!

Un gruppo di Presidenti dei collegi IPASVI di tutta Italia, tra i quali quello di Arezzo Cosimo Molinaro, hanno inviato ai colleghi dell’Emilia Romagna una lettera di sostegno dopo la presa di posizione dell’Omceo in merito alle scelte della Regione sul funzionamento del sistema emergenza e urgenza territoriale. “L’oggetto della lettera ne chiarisce il contenuto: non abbiate paura di avere coraggio -, spiega Molinaro. Vogliamo che i colleghi dell’Emilia Romagna sappiano che siamo al loro fianco nella difesa della nostra attività professionale, anche perché non vorremmo che la presa di posizione dell’Omceo in quella regione fosse propedeutica a un analogo atteggiamento in tutto il territorio nazionale. Per questo vogliamo lanciare un appello che, da nord a sud, unisca tutti gli infermieri e faccia sentire ai colleghi emiliani e romagnoli che possono contare sul nostro appoggio, ovviamente nell’interesse degli utenti e dei servizi sanitari che devono essere sempre messi in primo piano”, conclude Molinaro. Questo il testo della lettera: Oggetto: NON ABBIATE PAURA DI AVERE CORAGGIO Gentile Presidente, Gentili Presidenti dei Collegi Ipasvi Regione Emilia Romagna, condividiamo e sosteniamo le sintesi che i Collegi Ipasvi della Regione Emilia Romagna hanno portato a nostra conoscenza sul riacutizzarsi delle divergenze in merito al modello di funzionamento del Sistema emergenza urgenza territoriale in RER. Attacchi strumentali, è bene dirlo, manifestati unicamente dalla rappresentanza professionale medica, pur circoscritta. I Collegi Ipasvi della Regione Emilia Romagna ci hanno dato l’esempio di come si possa manifestare la forza e il valore di difendere l’idea che tutte le diverse prese di posizione non possono fare i conti senza gli utenti e i loro diritti: gli assistiti, gli “assistibili” e le loro aspettative non possono restare sullo sfondo, nei diversi ragionamenti, come sta avvenendo. Sono quasi due anni che FNOMCeO latita, con un voluto stallo sulle risposte attese sin dal 2015 sulle relazioni interprofessionali in generale e sul comma 566 in particolare. E a noi poco deve importare che le diverse anime della FNOMCeO siano di difficile gestione. A noi importa la ns. linea politica e che sia delineata e tangibile: una, chiara, universale e sulla quale ci sia l’impegno di molti se non di tutti. Se è necessario avviare un dibattito serrato al ns. interno, lo si avvii rapidamente e senza titubanze: non è più tempo della “desistenza” ma dell’”azione”. Le competenze degli infermieri sono un valore aggiunto e non un ostacolo. Atteggiamenti analoghi a quanto messo in atto dagli OMCeO Emilia Romagna contro deliberazioni giuntali, istruzioni operative, linee guida e algoritmi non si registrano, in questo stesso momento, in quasi nessuna delle realtà assistenziali, unità e servizi ospedalieri e territoriali nazionali. Perchè allora? Il modello per l’emergenza urgenza e le relazioni professionali che lo sottendono, non possono ridursi pretestuosamente ad essere trattate in Emilia Romagna e per quel sistema, ma essere di ampio respiro: quel modello e quelle relazioni impattano sull’intero sistema sanitario. Ai Presidenti Ipasvi RER, ma non solo: non abbiate paura di avere coraggio. Riavviate e mantenete alta l’attenzione ed un confronto al massimo livello e noi lo faremo al vostro fianco e anche al nostro interno, favorendo la più ampia condivisione di quanto utile e di un documento che andrà individuato, se ritenuto, in Consiglio Nazionale. E’ il sistema salute che lo chiede, e lo sollecitano i ns. iscritti per la professione che rappresentiamo nell’interesse dei cittadini in primis. Ai diversi livelli della rappresentanza istituzionale, avete e abbiamo il diritto–dovere di richiamare tutti a cessare pretestuose ostilità: agiamo con il paziente e mai solo sul paziente, nel suo interesse e non in quello esclusivo di una categoria, in collaborazione con i professionisti e mai in competizione. A qualcuno non è ben chiaro che il Sistema Salute non dipende dall’azione di una singola professione o di categorie portatori di interessi, ma da una sommatoria di pratiche che ampliano le possibilità di risposta nel rispetto delle leggi, dei ruoli e delle reali competenze. Se la ns. attività professionale è ancora considerata “…complementare a quella medica e correlata a formazione competenze e responsabilità…” con esternazioni rese ad orologeria, a macchia di leopardo e quando ritenuto comodo, allora abbiamo tutti perso. Può ipotizzarsi che la presa di posizione fuori dal tempo etico, professionale e giuridico degli Omceo della Regione Emilia Romagna possa essere un devastante cavallo di Troia per tutto il modello assistenziale e per l’esercizio professionale in tutto il territorio nazionale? Cordialmente Firmato presidenti Collegi Ipasvi Arezzo, Avellino, Belluno, Benevento, Campobasso-Isernia, Carbonia-Iglesias, Caserta, Catanzaro, Chieti, Cosenza, Crotone, Foggia, Genova, Gorizia, L’Aquila, Latina, Lecce, Macerata, Matera, Oristano, Nuoro, Pescara, Pordenone, Pistoia, Potenza, Salerno, Sassari, Teramo, Trieste, Varese, Venezia, Vibo Valentia e riuniti in Coordinamento Siracusa, Palermo, Catania, Agrigento, Enna, Caltanissetta, Ragusa, Trapani, Messina. con riserva di integrazioni di altri Collegi Ipasvi