Successo dell’iniziativa sull’infermiere e il percorso di emergenza
Una giornata intensa quella che ha visto protagonisti gli infermieri aretini a confronto con tecnici ed esperti su un argomento di assoluto rilievo come quello dell’emergenza. Nell’auditorium dell’ospedale San Donato è stato infatti organizzata dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Arezzo un’iniziativa dal tema “Il percorso in Emergenza: l’infermiere e le competenze trasversali come anello di congiunzione” che aveva all’inizio le caratteristiche di un corso di formazione ma poi, visto l’interesse suscitato dal tema e dai relatori, si è trasformata in una giornata di convegno alla quale ha partecipato un numero doppi rispetto ai 60 iscritti previsti per il corso. Ad aprire i lavori, coordinati da Riccardo Batistini, è stato il diretto generale della Asl Toscana Sud Est Enrico Desideri. “Quella dell’infermiere – ha affermato Desideri – è una figura professionale altamente preparata che si deve sempre più specializzare e che nell’ambito dell’emergenza è insostituibile, come statuito anche sul piano legislativo già dal 1992. Ci tengo che questa cosa abbia il giusto rilievo anche comunicativo, perché ogni volta che si legge che un’ambulanza è stara demedicalizzata io faccio controinformazione raccontando quante volte un infermiere ha salvato una vita.
Il nostro intento è infatti quello di tutelare i cittadini, ed a dimostrazione che il nostro sistema funziona ci sono i dati della nostra Asl, che sono i migliori della Toscana e tra i migliori a livello nazionale”. Ha preso poi la parola il dottor Massimo mandò, Direttore del DEU dalla Asl Toscana Sud Est: “In emergenza le cose cambiano continuamente ed è quindi importante fare formazione permanente, mettersi in discussione, far vedere che gli infermieri ci sono. Qui ci sono tanti giovani, e vi dico che toccherà a voi il compito di rinnovare questa sanità”, ha concluso Mandò. C’è stato poi il saluto del Presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Arezzo Giovanni Grasso: “La tecnologia ha fatto enormi passi avanti negli ultimi anni e questo ha richiesto un evoluzione nelle competenze infermieristiche e il rispettivo sviluppo sull’asse clinico per dare risposta all’appropriatezza ed all’efficacia delle cure -, ha esordito. All’infermiere che lavora in area critica sono richieste competenze avanzate e capacità di problem-solving dinamico necessarie a gestire situazioni critiche in piena autonomia e responsabilità professionale.Vorrei tranquillizzare i più scettici e coloro che si oppongono a prescindere a questa visione, perché in in Italia ci sono infermieri con competenze avanzate e nella nostra realtà, in particolare, gli infermieri hanno a disposizione procedure di intervento valide su tutto il territorio, su funzioni sanitarie “avanzate” nel campo dei servizi di emergenza-urgenza sanitaria con protocolli estremamente dettagliati, senza invasioni di campo rispetto alle competenze dei medici.
Ringrazio pertanto il Direttore Mandò, che grazie al suo lavoro e alla sua lungimiranza, in tempi non sospetti, è riuscito fin da subito a valorizzare la figura dell’infermiere di emergenza urgenza e contribuisce alla crescita formativa del personale infermieristico e medico. Bisogna avere oramai la consapevolezza che la professione infermieristica di oggi è molto cambiata, che gli infermieri non sono più figure professionali ausiliarie rispetto ai medici, ma professionisti dotati di propria autonomia, con proprie e specifiche competenze. Esprimo quindi, in chiusura del mio intervento, un ringraziamento a tutti i colleghi che con la loro professionalità, conoscenza e competenza ogni giorno contribuiscono alla crescita della professione”. Si è poi passati alle due sessioni di lavoro del corso, quella teorica del mattino e quella delle prove pratiche del pomeriggio coordinate da 12 tutors e suddivise in skill station.