“AVANTI CON CONCORSO ESTAR E INFERMIERE DI FAMIGLIA”: IL PRESIDENTE GRASSO RICEVE RASSICURAZIONI DALL’ASSESSORE SACCARDI

 AVANTI CON CONCORSO ESTAR E INFERMIERE DI FAMIGLIA”: IL PRESIDENTE GRASSO RICEVE RASSICURAZIONI DALL’ASSESSORE SACCARDI

Il Presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Arezzo Giovanni Grasso è intervenuto, assieme a molti altri operatori della sanità, all’incontro organizzato dal gruppo consiliare Pd della Regione Toscana sul nuovo Piano sanitario e sociale integrato. “Tante sono le sfide lanciate dal Piano, dalla riduzione delle disuguaglianze di salute e sociali, alla gestione della cronicità, dall’alleanza con i cittadini, alle cure nell’ultima fase della vita -, ha sottolineato Giovanni Grasso. Gli infermieri sono la spina dorsale del Sistema Sanitario e hanno uno spiccato senso valoriale; per questo chiedono di poter esprimere le proprie competenze in tutti i settori, soprattutto sul territorio. Purtroppo dobbiamo invece registrare una carenza infermieristica in Toscana veramente importante, con dati che riferiscono già adesso di circa 3000 unità in meno che potrebbero arrivare velocemente a oltre 4000 con gli effetti di Quota 100. Proporzionalmente anche Arezzo è colpita da questa carenza, con ripercussioni ovvie sui servizi. Oggi i bisogni epidemiologici spostano il focus da diagnostico/terapeutico ad assistenziale, e da qui scaturisce necessità di riconoscere formalmente e velocemente percorsi dove gli infermieri esprimono competenze avanzate”, ha proseguito Grasso che ha poi chiesto all’Assessore Saccardi una data certa sul prossimo concorso ESTAR, ricevendo rassicurazioni sul suo svolgimento entro la fine di maggio. Il Presidente OPI di Arezzo ha anche richiesto di agevolare e aumentare le mobilità al fine di avvicinare al proprio nucleo familiare e al proprio territorio i colleghi “prigionieri” di alcune strutture ospedaliere e di dare gambe e non solo fase sperimentale alla delibera dell’Infermiere di famiglia e comunità approvata con la delibera 597 del 4/6/18 che recepisce le indicazioni emerse dall’indagine promossa dal Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanza Attiva e dalla FNOPI in cui il 78,6% degli intervistati chiede di poter disporre di un infermiere di famiglia e di comunità. “Anche su questo l’Assessore ha riconosciuto la necessità di dare gambe alla delibera, garantendo un impegno in questo senso che è da salutare positivamente e del quale attendiamo adesso gli sviluppi concreti”, ha concluso il Presidente Grasso.